“Dapprima fu l’ombra, quel profilo combusto dall’astro supremo. L’antenato vide che un corpo si gettava al suolo in nera adorazione, prostrato di fronte al primo dio che era luce e calore, l’accecante conforto del regno animale e vegetale.
Dal corpo si staccava questo oscuro doppio: l’ombra.
Stessa sorte quella delle bestie, delle felci, degli arbusti: il fuoco nucleare del Sole sdoppiava e inceneriva tutte le creature, restituendone l’ineluttabile sostanza residua.
In questo modo lo sguardo assisteva alla nascita dello spettro: tale fu il primo doppio, altro e medesimo nell’apparire”.